Cupola di San Luca, a Roma (1896)
Olio su tavola, m. 0,20x0,30
Parma, collez. Baratta

A ventidue anni, a Roma con una borsa di studio, visita musei, prende appunti (sono rimasti alcuni taccuini densi di annotazioni figurate), e dipinge tavolette preziose come questa, da collocarsi tra i suoi lavori più riusciti. Il taglio è inconsueto; i contrasti di luce e di colore costituiscono una nota nuova nella sua pittura. È il cielo di Roma che gli suggerisce soluzioni geniali (e forse anche qualche tavoletta di Corot), ma purtroppo l’attenzione si rivolgerà presto a Maccari e a Seitz, allora sulla cresta dell’onda nella capitale per commissioni illustri civili e religiose.
 
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