Ritratto di sacerdote (1896- 1897)
Olio su tela, m. 0,50 x 0,35
Parma, coll. Orazio Baratta

Testa di carattere resa con bella libertà, attraverso un luminismo secentesco che potrebbe essergli stato suggerito dai caravaggeschi e da certe soluzioni del primo Mancini.
Si notino la libertà con la quale sono resi i capelli, e la corposa, sugosa concretezza dei rossi sul volto sanguigno; è un vero ben innervato che risente della pittura di macchia, non estranea a un certo ambiente parmense influenzato dalla presenza in loco di Vincenzo Cabianca.
Il Cabianca aveva abitato a Parma, con la famiglia, dal ’63 al ’70, chiamatovi da Cecrope Barilli, il maestro di Baratta.

 
 
 
 
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